Adatto a tutti, una soluzione vegetariana e vegana, il nostro pesto di capperi di salina (presidio Slow Food) è realizzato con pochi ingredienti e ha un sapore intensissimo nella sua semplicità
La pianta del cappero cresce spontaneamente in tutto il bacino del Mediterraneo. Nell’arcipelago delle Isole Eolie viene coltivato da tempo immemore, trovando in questo contesto particolare vigore ed eccezionale vitalità, grazie alla particolarità del suolo vulcanico e alle condizioni climatiche nettamente favorevoli: ventosità media, scarsissima umidità.
Grazie a condizioni climatiche e geomorfologiche uniche i capperi delle Eolie sono “naturalmente biologici” poiché non necessitano di alcun trattamento o concimazione.
Si tratta di una pianta arborea cespugliosa ermafrodita con produzione a scalare: mano a mano che i germogli crescono si formano i boccioli, che costituiscono quelli che noi chiamiamo “capperi”. Entro il quattordicesimo giorno dalla sua formazione il bocciolo fiorisce. Il cappero, dunque, non è altro che il bocciolo della pianta.
Quando il bocciolo è sfiorito, resta il cosiddetto gineceo ovvero l’ovaloide che contiene i semi. Si tratta di una sorta di piccola bacca (come lo è quella della rosa canina, ad esempio) che viene chiamata e consumata come cucuncio.
Oltre ai boccioli e alle bacche, della pianta del cappero si utilizzano le sommità dei germoglio (capasciuzzi).
Con le radici del cappero si fanno decotti curativi, utili per la depurazione di fegato e intestino.
La crema di capperi è anche un protettivo per la pelle.
In cucina i capperi si possono abbinare:
– ai pomodori per la preparazione di molte salse; per condirci gli spaghetti o sulla pizza. Si trovano spesso accompagnati alle olive.
– al tonno e acciughe, non possiamo non citare la profumatissima salsa tonnata con cui si ricopre il magatello di vitello.
– al pesce. Hanno il potere di conferire una nota salmastra e regalare al pesce personalità.
– alla melanzana e i peperoni. Come la caponata siciliana, in cui sono ingrediente indispensabile.
– al limone e tutte le note aggrumate.
Ricetta Pesto di Capperi di Salina
Ingredienti
- 100 g di capperi di Salina sotto sale
- 60 g di mandorle spelate
- 10 g di foglie di basilico
- 30 g di prezzemolo
- qb olio extravergine di oliva
Procedimento
- Tostate le mandorle in una padella antiaderente.
- Mettete in ammollo i capperi, per almeno 15 minuti, in un po’ d’acqua e sciacquateli più volte, fino a raggiungere la sapidità desiderata.
- Dissalati, asciugateli con la carta assorbente. Trasferiteli in un mixer.
- Lavate bene il basilico e il prezzemolo, e metteteli nel mixer. Aggiungete anche le mandorle.
- Aggiungete l’olio extravergine di oliva. Frullate il tutto lentamente, in modo da non far riscaldare troppo basilico e prezzemolo.
- Una volta ottenuta una salsa densa e omogenea, il pesto di capperi sarà pronto!
- Il pesto può essere conservato in frigorifero fino a 3-4 giorni avendo l’accortezza di coprirlo di olio di oliva in superficie. Può essere messo in freezer e poi scongelato a temperatura ambiente.
Alcuni abbinamenti possono essere inusuali come:
Gelato al cappero
Non è un abbinamento vero e proprio ma, a volte, è interessante lavorare su consistenze e temperature.
Mela e capperi
la dolcezza vanigliata della mela esalta la sapidità dei boccioli.
Cappero e barbabietola
le note senapate del primo ben si sposano con le note zuccherine della seconda.
Cappero e formaggio di capra
Il matrimonio vincente si deve alla presenza di un acido che da sapore ai capperi.