Giusto qualche giorno fa è capitato anche a me, da Amerigo 1934, uno dei posti del mio cuore. Un ristorante in cui riesci a respirare tradizione, convivialità, amore per il territorio e capacità di raccontarlo. E proprio lì ho provato quella emozione che, quotidianamente, cerchiamo di suscitare nei nostri ospiti. È bastato bagnare le labbra di Zabajone, il liquore prodotto da loro con uova e marsala.
All’improvviso, dal mio cassetto della memoria, in cui, alla rinfusa, conservo tutto quello che sono stato, viene fuori lui, il ricordo!
Di mia madre che ci fa fare merenda, che sbatte l’uovo fresco con zucchero e marsala o, a volte, con un po’ di caffè. Riesco a ricordare persino il bicchiere che utilizzava, sempre lo stesso. E d’un tratto, per un lungo attimo, mi ritrovo bambino, in cameretta, a giocare con i miei fratelli… E capisco Proust, e ringrazio Amerigo… E penso a cosa fare per poter condividere quell’emozione con chi mi circonda.
Nasce così “Una sera da Amerigo”, uno dei dolci che trovate in carta, semplicemente dalla voglia di raccontare un’emozione!
E di conseguenza “I cassetti della memoria”: il nostro menù con il quale, con il succedersi delle stagioni, proveremo a rovistare nei vostri cassetti della memoria, per tirare fuori quei piccoli momenti della vostra vita, apparentemente insignificanti, capaci di riemergere sulla spinta emotiva di un odore o di un sapore! Perché, per noi, il polpettone porta con sé il profumo di casa dei nonni, nell’involtino di acciuga o in quello di spatola riemergono le passeggiate con papà, la domenica mattina, quando sul lungomare i pescatori, scesi dalle barche ti riempivano di mare.
E per voi?