“Io vivo in un posto invisibile, in un posto dove le cose più semplici come fare una telefonata o collegarsi ad internet sono ardue imprese, dove le strade sono dissestate e tutti mi promettono che le faranno aggiustare ma poi non lo fanno mai, dove la parola servizio non esiste e ogni piccola cosa diventa impossibile.
Si è un posto invisibile ma è il posto in cui sono nato in cui ha sempre vissuto la mia famiglia ed in cui voglio vivere, lavorare e far crescere i miei figli anche se tutti mi dicono che sono un pazzo a voler restare qui.
Questo posto ha una storia da raccontare e io voglio farne parte”

Maurizio Spinello

Il forno Santa Rita a Caltanissetta è un posto invisibile con una storia da raccontare, è questo il luogo in cui Maurizio Spinello ha scelto di trascorrere la propria esistenza e quando varchi la soglia di quello che pensi essere soltanto un panificio capisci che solo un visionario avrebbe potuto fare una scelta così radicale.

Arrivati nel borgo in cui vive, poche case e una piccola chiesa, ti ritrovi in un luogo surreale, un luogo raccontato nei libri di Sciascia, in una parte di Sicilia dal colore giallo della terra, coltivata a grano e frutteti.

Ti immergi in una realtà parallela scordata nel nostro quotidiano vivere ma che fa parte di noi, del nostro essere siciliani, un’altra faccia della nostra Sicilia dai mille colori, dai mille territori.

Maurizio lo incontriamo per motivi di lavoro. Siamo alla ricerca di un produttore di farine e lavorati che possa con noi collaborare per la realizzazione di prodotti a marchio La Sicilia in Dispensa.

Parli con Maurizio e, all’improvviso, la sua “utopia concreta” diventa la tua, i suoi “sogni con i piedi per terra diventano i tuoi”, la sua “visione” è anche la tua.

Lui, cresciuto in una famiglia di contadini e allevatori, in cui il papà allevava vacche da latte e la mamma faceva il pane per loro e per venderlo ai passanti, una volta grande aveva due possibilità: andarsene da Santa Rita, come facevano tutti i coetanei, o seguire la strada del padre. “Io ho optato per la terza possibilità: fare il pane”.

Così nel ’99 richiede la licenza e un prestito e, con l’aiuto dei genitori, l’utopia, i sogni e la sua visione, diventano il Forno Santa Rita; improvvisamente, l’omonimo borgo, il luogo invisibile, può iniziare a raccontare la sua storia. Una storia fatta di nobili e latifondi; ma soprattutto di contadini, di uomini che, dall’alba al tramonto erano curvi sulla terra e che, nonostante ciò, lottavano per garantirsi un futuro più giusto. E oggi, se indossi gli occhi giusti, quelli di Maurizio, quella storia puoi ancora vederla e sperare di saperla raccontare.

Per fare il pane utilizza grani antichi siciliani, ottenuti con molitura a pietra, e prepara il pane seguendo le ricette e i metodi tradizionali che includono lievitazione lenta e cottura nel forno a legna”. I grani antichi del territorio, coltivati principalmente tra Villalba e Marianopoli (Caltanissetta), sono Russello, Tumminia, Perciasacchi, cui si aggiunge Senatore Cappelli. Nonostante rendano meno delle varietà convenzionali sono di una qualità incomparabile. Questi vengono moliti a pietra tramite un molino adatto, che Maurizio ha cercato per tutta la Sicilia.

Alla farina Maurizio aggiunge sale, acqua e pasta madre, quella che sua nonna regalò a sua mamma e che sua mamma, a sua volta, donò a lui. Una pasta madre di tre generazioni. 

I panetti ottenuti rimangono a lievitare dalle cinque alle sette ore, in base alla stagione (d’estate serve meno tempo), poi vanno direttamente nel forno a pietra, fatto con mattoni di terra cotta, dove il legno di mandorli o di ulivi della zona conferiscono fragranze e aromi unici. Il pane che ne esce è di qualità, sa di fieno, di terra, di legno e si mantiene anche per più di una settimana.

La pasta fresca viene invece prodotta utilizzando un essiccatoio, una macchina per tirare la pasta e un refrigeratoio e viene prodotta con ingredienti biologici, dalle farine alle uova, ingredienti che fanno bene, e che sono certificati bio.

Incontrare Maurizio ci ha permesso di capire che, per lui, i suoi prodotti sono un mezzo di valorizzazione del suo territorio dal quale non vuole andar via, dove i suoi figli crescono, cresceranno e continueranno a raccontare la storia di quel luogo, una volta invisibile.

Maurizio ha investito nella terra tutti i suoi sogni e, oggi, i suoi prodotti sono parte del suo racconto, un racconto bello come il borgo e buono come il pane. 

Il forno Santa Rita è una storia da raccontare una volta fatta tua.